domenica 2 dicembre 2012

Risultati

E' passato un anno dalla chiusura della Fiat di Termini Imerese e dal periodo delle riprese del nostro documentario. Sappiamo che quanto era stato prospettato dalle decisioni prese alla fine della vertenza non si è avverato: il piano di DR Motor per il rilancio industriale dello stabilimento è andato in fumo.
Nel periodo intercorso tra novembre dell'anno scorso e oggi abbiamo attivato una raccolta fondi per sostenere le spese di produzione e post-produzione del film. Il sostegno dimostrato da tante persone è stato per noi importante e ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione di questo lavoro.
E' per questo che voglio pubblicare anche qui il ringraziamento che abbiamo inviato alle persone che hanno contribuito concretamente al progetto, facendo in modo che questo film veda la luce.

"Cari amici,
è bello potervi comunicare che il documentario è terminato e i dvd sono pronti.
Cogliendo ancora l'occasione per ringraziarvi per il sostegno dato, speriamo vi faccia piacere vedere il risultato di questo lavoro. Per noi condividere quest'ultima tappa con voi è importante. Grazie ai vostri contributi siamo riusciti a coprire una buona parte delle spese di produzione e post-produzione.
Speriamo che quanto abbiamo voluto testimoniare dia maggiore visibilità a una situazione, quella di Termini Imerese, che sembra essere stata un po' dimenticata. Ci sarebbe molto da dire sui numerosi casi di aziende grandi e piccole che chiudono gettando i lavoratori italiani in una situazione sempre più drammatica. Dietro questi fatti non c'è solo la crisi, ma responsabilità precise di persone che dovrebbero essere chiamate a prendere provvedimenti risolutivi.
Noi speriamo che questo documentario rappresenti un altro piccolo contributo, almeno alla riflessione su tutto questo. Non abbiamo tentato di dare risposte o soluzioni, né di fare analisi nello stile di un reportage giornalistico. Il nostro lavoro è cominciato con il desiderio di osservare, ascoltare e conoscere più da vicino, senza intermediari. E così abbiamo provato a farci raccontare dalle voci vive di alcuni operai quanto vissuto nei giorni della chiusura della Fiat di Termini Imerese, quando le sorti di migliaia di lavoratori sono state decise a tavolino dalle trattative tra Regione, azienda e sindacati. Abbiamo provato insomma a osservare le vicende attraverso lo sguardo di chi le ha vissute sulla propria pelle.
Non sappiamo se siamo riusciti fino in fondo nel nostro intento, ma una certezza l'abbiamo: quanto raccolto in questo documentario è qualcosa di autentico e inedito. L'abbiamo fatto da soli, contando solo sulla nostra volontà di arrivare fino in fondo e sull'aiuto di chi ci è stato vicino.
Un grazie sincero va a Salvatore, Tommaso, Vincenzo, Michele, Calogero e le altre persone con cui abbiamo vissuto questa esperienza e ai quali dedichiamo questo lavoro. Le loro testimonianze ci sono state affidate con fiducia e generosità, e questa per noi è sempre stata un'importante motivazione nel portare avanti il progetto.
Detto ciò, e in attesa di consegnarvi la vostra copia del film, auguriamo a tutti in anticipo una buona visione.
Marta & Fabrizio"

sabato 14 aprile 2012

Back to Termini Imerese

Arrivo a Termini Imerese in treno giovedì nel primo pomeriggio. L'aria della città, piena di sole e di profumo del mare, mi inebria appena metto piede nel piazzale della stazione ferroviaria. 
Arrivano a prendermi Salvatore e Michele. Sono contenta di rivederli, da tempo aspettavo di parlare con loro di persona della situazione di Termini dopo i contatti al telefono e tramite facebook. - Bentornata in Sicilia - mi dicono appena mi vedono. Sono passati tre mesi dalla fase delle riprese per il documentario, eppure tutto mi appare identico a prima, tanto che mi sembra di essermene andata da non più di un paio di giorni. 
Saliamo in macchina e andiamo a prendere un caffè nello stesso bar in cui ci eravamo conosciuti e dove poi molte altre altre volte, nei giorni delle riprese, ci eravamo incontrati. 
A dispetto della sensazione che provo, come se il tempo si fosse fermato, scopro subito che molte cose per questi ragazzi e per i lavoratori di Termini sono cambiate, e molto in fretta. Il mutamento non è positivo, come già sapevo, ma la realtà che mi viene presentata è forse un po' peggiore di quanto immaginassi. Per Michele e gli altri ex-lavoratori di Bienne Sud sono trascorsi quattro lunghi mesi senza ricevere un soldo di cassa integrazione. Provo a immaginare la disperazione di questo periodo, la fatica per tirare avanti e portare da mangiare ai propri figli, senza smettere di credere nella possibilità di ottenere un giorno ciò che ti spetta per diritto. 
Mi raccontano che in questa situazione di disperazione diffusa non sono mancati gesti di concreta e generosa solidarietà, come è avvenuto per esempio da parte del sindaco di Termini, Salvatore Burrafato, che ha offerto di tasca propria un contributo economico a molte persone. Sempre secondo il resoconto dei ragazzi, se qualche risultato positivo è stato raggiunto sul piano delle trattative ancora in corso, è stato proprio grazie all'impegno congiunto di sindaco e sindacati su questo fronte. Così dal 4 aprile per Michele e per gli altri di Bienne Sud sono arrivate due delle mensilità di cassa integrazione arretrate. Ma sono ancora in tanti a non aver ancora ricevuto nulla delle tutele garantite. Fra questi c'è anche Tommaso. Per lui (ex-lavoratore di un'impresa di pulizie tecniche), per i lavoratori delle mense e per altri ancora, la situazione è tuttora completamente bloccata. 
A causare tutto ciò è l'arresto del piano industriale che prevede il subentro di DR Motor. L'azienda, in crisi, non sembra avere i requisiti per diventare il fulcro di un nuovo sviluppo industriale sul territorio. Già a marzo sarebbe dovuto avvenire il primo insediamento di 300 lavoratori nella produzione DR, ma non è stato così. 
E dunque ai problemi rimasti già precedentemente irrisolti si aggiungono nuove e inaspettate criticità. La più eclatante riguarda la fetta dei 600 prepensionati. Molti di loro, a causa della riforma delle pensioni, si ritrovano fra gli "esodati" e rischiano di perdere le garanzie di ottenimento della pensione. Proprio quelli che sembravano i "privilegiati"durante i giorni della vertenza ora si ritrovano senza tutele al pari degli altri. 
E che ne è dei ragazzi che avevamo seguito durante le riprese per il documentario? 
Salvatore resta in cerca di occupazione, per ora riceve la disoccupazione. Michele riempie il tempo e guadagna qualcosa come allenatore di calcetto di una squadra di ragazzini. A giungo si sposerà. Calogero si arrangia come può. Immaginavo che, sapendo fare il panettiere, avrebbe avuto qualche risorsa in più degli altri, ma in questo periodo lavoro non se ne trova nemmeno presso i forni, costretti spesso a chiudere per la crisi. 
Dopo il caffè facciamo un giro nell'area industriale di Termini, dove tutto è silenzioso e deserto. 


sabato 24 marzo 2012

Voglio solo lavorare

Su http://vimeo.com/38796784 è possibile vedere un nuovo estratto video dal documentario in lavorazione 'Ora di chiusura'.
Nel momento ripreso Salvatore e Calogero, entrambi ex-lavoratori interinali di Bienne Sud, stanno andando a una delle assemblee che si sono svolte fuori dai cancelli dello stabilimento Fiat nei giorni successivi alla chiusura. Non sapendo ancora che presto per loro sarebbe arrivato il licenziamento, questo era lo spirito con cui i due ragazzi vivevano quei giorni di incertezza quando sembrava esserci ancora una speranza.

mercoledì 7 marzo 2012

La pazienza ha un limite

Mentre sui principali canali d'informazione si continua a parlare di Fiat, non vengono riportate molte notizie dal luogo in cui tutto ha avuto inizio pochi mesi fa. 
A Termini Imerese, dove le soluzioni della vertenza sembravano aver risolto il problema di quasi 2200 lavoratori rimasti a casa dopo la chiusura dello stabilimento Fiat, il caso sembra chiuso.
Avevamo lasciato i ragazzi di Termini dopo l'ottenimento della cassa integrazione per tutti (o quasi, visto il licenziamento degli otto interinali di Bienne Sud) e con uno sguardo ottimista rivolto al futuro, nell'attesa di DR Motor e del piano industriale che dovrebbe ridare a tutti il lavoro nell'arco di qualche anno.
Ma la realtà purtroppo ha un aspetto ben diverso da queste rosee prospettive.
Me lo racconta ieri Vincenzo, rsu di Fiom della Magneti Marelli di Termini Imerese, il Vincenzo del nostro documentario che avete visto e ascoltato anche su questo blog.
"A Termini si respira aria di rivolta." mi dice "Il progetto di riconversione del sito fiat sembra quasi arenato."  Proprio ieri 200 operai di quattro aziende dell'indotto hanno bloccato i binari della linea Messina-Palermo. Da tre mesi attendono la cassa integrazione che non arriva e sulla città comincia ad aleggiare lo spettro del fallimento dell'intero progetto di riconversione. 
"Sentirai ancora parlare di Termini Imerese" mi dice Vincenzo. E la cosa non mi rassicura affatto. 
Mi riecheggiano in testa le parole con cui aveva terminato la sua intervista, e più che la conclusione di una vicenda, suonano come l'inizio di un nuovo capitolo.




venerdì 2 marzo 2012

ora di chiusura su produzioni dal basso

Il progetto Ora di chiusura partecipa a una raccolta fondi su un sito di crowfunding: Produzioni dal Basso. Qui chiunque potrà contribuire con il proprio apporto al completamento delle fasi di post-produzione necessarie a ultimare il lavoro.
Siamo partiti armati di videocamera e dell'attrezzatura essenziale, con la voglia di raccontare e condividere, senza porre in mezzo l'ostacolo della ricerca di fondi e finanziamenti. Abbiamo creduto solo nella nostra idea. Ora che stiamo rielaborando e dando forma alle esperienze registrate sul campo, siamo ancora più certi della validità e importanza del progetto. Se prima di partire si trattava di un nostro obiettivo, ora l'idea è diventata un obiettivo condiviso con tutti i ragazzi, le donne e gli uomini che hanno prestato il proprio volto e la propria voce per raccontare qualcosa che vivono in prima persona, con il carico di fatica, rabbia e dolore che questa esperienza talvolta ha comportato.
Per portare a termine il progetto abbiamo bisogno di affidare le fasi della post-produzione ad alcune figure professionali specifiche che ci possano aiutare a rendere questo lavoro completo e fruibile a tutti. I fondi che saremo in grado di raccogliere servono quindi a pagare il lavoro di altre persone che si uniranno al nostro percorso per farlo giungere al traguardo.
Chiunque può contribuire, se pensa che questo lavoro meriti di essere completato e se crede di poter condividere insieme a noi gli sforzi per raggiungere questo scopo.
Per saperne di più e contribuire con un finanziamento, piccolo o grande che sia, cliccate sul titolo di questo post e scoprirete come funziona l'iniziativa e come prenderne parte. 

mercoledì 29 febbraio 2012

Ora di chiusura promo





Cliccando qui http://vimeo.com/37389743 è possibile vedere il promo su Vimeo.
Una sorta di carrellata delle sensazioni vissute a Termini Imerese durante il periodo della chiusura dello stabilimento.
Dedicato a Salvatore, Tommaso, Vincenzo, Michele, Davide, Calogero e tutti gli altri.

mercoledì 22 febbraio 2012

il viaggio continua...

Cari amici, lettori e seguaci di ogni latitudine, nonostante il lungo periodo di (apparente) assenza, per noi è stato bello sentire la vostra presenza, fisicamente e anche attraverso questo blog.
Se siamo stati silenti fino ad ora è perché le nostre menti ed energie sono state assorbite dalle attività seguite alla fase delle riprese. 
Le domande che ci siamo posti sono tante, sulla forma da dare a questo lavoro e sul modo di renderlo fruibile a tutti. Gli ostacoli e le difficoltà non sono pochi, dovuti in primo luogo al fatto che siamo una piccola squadra, a volte carente di alcuni mezzi e risorse. Ma ciò che non ci manca è la voglia di andare avanti e di darci da fare, perciò da questo momento ci saranno alcune novità. 
Una è che dai prossimi giorni sarà possibile vedere sul web alcune anticipazioni del nostro lavoro. Perciò drizzate le antenne e seguiteci se siete curiosi di conoscere l'esito di questa avventura cominciata tre mesi fa. 
L'altra importante novità è che d'ora in poi chiunque potrà contribuire al raggiungimento del nostro obiettivo (la realizzazione del documentario) unendo le proprie forze alle nostre. Come? Sarà semplicissimo e verrà chiarito anche questo molto presto... 
Quindi se condividete gli obiettivi del nostro lavoro e se pensate che anche molti altri siano interessati a farlo, non vi resta che: 
a) seguirci e guardarvi i contenuti video che inseriremo su web, di cui sarete via via informati 
b) scoprire in che modo potete unirvi al nostro lavoro
c) divulgare e fare in modo che la squadra diventi sempre più grande e più forte!
Grazie di averci seguiti finora e di continuare a farlo. 

martedì 17 gennaio 2012

non siamo tutti sulla stessa barca



Un elemento ricorrente nelle testimonianze che abbiamo raccolto è l'eterogeneità di quello che all'esterno può apparire forse come un fronte unito e compatto. Il "fronte operaio" di Termini Imerese è invece una realtà complessa e frammentata, dove le situazioni e le singole esigenze cambiano da persona a persona.
Se la cosiddetta finestra (che ha concesso a 640 operai il prepensionamento, dando maggiori opportunità di reinserimento lavorativo agli ex-lavoratori di Fiat e dell'indotto) ha rappresentato la soluzione indispensabile per garantire una certa continuità in questo delicato passaggio da Fiat a DR Motor, resta evidente che la situazione non può considerarsi completamente e definitivamente risolta. 
A dimostrare che la realtà è ben più complessa è arrivata di recente la brutta notizia che gli otto interinali di Bienne Sud non rientrano in questa soluzione. Il lavoro, loro, lo hanno perso. C'è da sperare che nel corso degli anni di assestamento di DR Motor il numero delle perdite non sia destinato a salire.
Il mondo dell'informazione, che si è ampiamente occupato dell'argomento almeno nel breve periodo in cui la notizia è stata di attualità, non sempre ha la capacità di rendere le sfaccettature di un fenomeno. Ciò che viene veicolato attraverso i più comuni e diffusi canali d'informazione ha la caratteristica di osservare l'insieme per dare l'idea nel suo complesso, ma poi, come avviene su uno schermo televisivo quando l'occhio trasforma i singoli pixel in un'unica immagine globale, si perdono i dettagli. 
Come dice Michele, la realtà che si cela sotto l'immagine globale è diversa. 
L'impegno che mettiamo nel nostro lavoro, per noi che un pezzo del cammino lo abbiamo percorso insieme ad alcuni lavoratori concentrandoci su alcune delle loro singole storie, punta a tentare di veicolare almeno in parte l'idea della complessità di questa realtà. Restituendo forse un po' di veridicità a un'immagine che, vista globalmente, risulta sfuocata. 

sabato 7 gennaio 2012

ripartire


Dall'intervista con Michele, rappresentante sindacale della Fim, emergono diverse riflessioni sul futuro. Anche Michele è un lavoratore di Bienne Sud, ma il suo contratto a tempo indeterminato fortunatamente gli ha permesso di ricevere la cassa integrazione. 
Per lui il tempo a venire è carico di aspettative. Michele a giugno si sposerà, e non ci nasconde che per quanto riguarda la stabilità economica e le garanzie lavorative questa scelta non nasce sotto il segno della "certezza" . 
- Se non credessi nel futuro e nel fatto che ne siamo artefici in prima persona, non avrei certo deciso di sposarmi. - ci racconta. - Non ho la sicurezza di poter offrire una stabilità economica a mia moglie e  mantenere i figli che eventualmente avremo, ma sento che devo credere nelle possibilità che ci verranno offerte. - conclude.
- Il problema di Termini è molto più complesso di come appare all'esterno - ci spiega - e se la fetta principale dei dipendenti Fiat è ora soddisfatta dalla vertenza, il mondo dell'indotto e delle ditte esterne  (un numero elevato di lavoratori) resta privo di garanzie. Quest'idea non viene veicolata dai media e dall'opinione pubblica per i quali il problema qui a Termini è del tutto risolto. - 
Nonostante le criticità, Michele non ha dubbi: il cambiamento che i lavoratori di Termini Imerese stanno subendo deve essere colto come un'occasione per rinascere. Il livello qualitativo delle auto prodotte a Termini è un punto d'orgoglio e una riprova di eccellenza; l'arrivo di DR Motor rappresenta la sfida grazie alla quale si può cambiare, magari in meglio. Non senza fatica, certo. Michele è dispostissimo a rimboccarsi le maniche lavorando anche più duramente di prima. - Mentre Fiat lascia gradualmente l'Italia, potremmo diventare noi il futuro di questo paese. - dice convinto. 
Purtroppo di recente il licenziamento degli interinali di Bienne Sud è stata una pessima notizia che ha colpito tutti. Ma per chi resta ancora "in gioco" è indispensabile impiegare tutte le forze per tentare di ricominciare. Si tratta di offrire una nuova chance non solo alla città, ma a una buona parte della Sicilia.

lunedì 2 gennaio 2012

delusione



- Non c'è più stato nessun incontro con la Regione, e della nostra situazione non se n'è più parlato né se ne riparlerà. - mi dice oggi Salvatore al telefono. 
Gli avevo appena fatto gli auguri di buon anno quando la notizia che non ci sarà la cassa integrazione per gli otto interinali di Bienne Sud mi coglie di sorpresa e mi spiazza. Forse dovevo aspettarmelo, ma in realtà ero fiduciosa. 
- Ci hanno ufficialmente licenziati. Ora mi sento solo e mi sento male. - conclude Salvatore.
A novembre gli otto interinali di Bienne Sud si erano incatenati davanti al Municipio di Termini Imerese per far sentire la loro voce. Per rendersi visibili. Uno dei loro striscioni dichiarava: "Scusateci. Ci siamo anche noi interinali di Bienne Sud." 
Ora penso a Calogero, che ha due bambini. E non è il solo con famiglia a carico. Le proteste, le notti all'addiaccio, gli sforzi condivisi con i compagni non sono serviti.
- Mi hanno strappato un sogno - aveva detto tempo addietro Salvatore davanti alla videocamera parlando della chiusura di Fiat. Però si illuminava in volto quando parlava dell'arrivo di DR Motor, in cui credeva davvero. Per lui e per gli altri interinali di Bienne Sud questa sarebbe stata l'occasione per dimostrare quanto valeva il loro lavoro. - Sono uno che non si arrende. - aveva concluso Salvatore col suo consueto sorriso aperto e sincero.
Gli dico di continuare a non arrendersi. - Ci hanno abbandonati. -mi risponde.