mercoledì 7 marzo 2012

La pazienza ha un limite

Mentre sui principali canali d'informazione si continua a parlare di Fiat, non vengono riportate molte notizie dal luogo in cui tutto ha avuto inizio pochi mesi fa. 
A Termini Imerese, dove le soluzioni della vertenza sembravano aver risolto il problema di quasi 2200 lavoratori rimasti a casa dopo la chiusura dello stabilimento Fiat, il caso sembra chiuso.
Avevamo lasciato i ragazzi di Termini dopo l'ottenimento della cassa integrazione per tutti (o quasi, visto il licenziamento degli otto interinali di Bienne Sud) e con uno sguardo ottimista rivolto al futuro, nell'attesa di DR Motor e del piano industriale che dovrebbe ridare a tutti il lavoro nell'arco di qualche anno.
Ma la realtà purtroppo ha un aspetto ben diverso da queste rosee prospettive.
Me lo racconta ieri Vincenzo, rsu di Fiom della Magneti Marelli di Termini Imerese, il Vincenzo del nostro documentario che avete visto e ascoltato anche su questo blog.
"A Termini si respira aria di rivolta." mi dice "Il progetto di riconversione del sito fiat sembra quasi arenato."  Proprio ieri 200 operai di quattro aziende dell'indotto hanno bloccato i binari della linea Messina-Palermo. Da tre mesi attendono la cassa integrazione che non arriva e sulla città comincia ad aleggiare lo spettro del fallimento dell'intero progetto di riconversione. 
"Sentirai ancora parlare di Termini Imerese" mi dice Vincenzo. E la cosa non mi rassicura affatto. 
Mi riecheggiano in testa le parole con cui aveva terminato la sua intervista, e più che la conclusione di una vicenda, suonano come l'inizio di un nuovo capitolo.




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