domenica 27 novembre 2011

il presidio è finito

Il picchettaggio davanti ai cancelli di FIAT è terminato ieri intorno alle 18. E' stato raggiunto un accordo. Tra gli operai "salvati" dal provvedimento c'è Valerio, 57 anni. A lui FIAT pagherà i rimanenti contributi per arrivare alla pensione. Ma dopo 32 anni di lavoro Valerio non nasconde la delusione per essere stato messo da parte, rottamato proprio come una vecchia automobile che non funziona più. - Adesso ci buttano nella munnizza - conclude con amarezza. Si emoziona ancora nel ricordare il giorno in cui è stato assunto dall'azienda. Era il 1979 e all'epoca lavorava come fabbro in un cantiere edile. - Ricevuta la notizia da mia moglie, ho lasciato lì tutto e sono corso a casa. Da quel giorno cominciava una nuova vita. - In questi giorni Valerio ha chiamato suo figlio che lavora a Torino. - Raggiungimi qui papà, magari ci mettiamo a vendere pane e panelle - gli ha detto il ragazzo al telefono. 
Se per Valerio si è trovata una soluzione, la situazione resta in sospeso per alcuni operai dell'indotto le cui sorti verranno decise giovedì. E nonostante il presidio sia concluso, gli operai che hanno già raggiunto gli obiettivi sperati continuano a preoccuparsi per i lavoratori che ancora non hanno certezze. In tutto sono quasi un centinaio. Tra loro ci sono Calogero, Salvatore e Tommaso. Nonostante il momento delicato, i tre mostrano grande disponibilità con noi. Salvatore sembra impaziente di cominciare a girare. Ci racconta che ha già lavorato sui set, è stato scenografo per la serie "Agrodolce". Quando però si torna a parlare della situazione che sta vivendo il suo sorriso si smorza e lascia il posto a un'espressione risoluta. - Sento l'esigenza di far sapere. - dice. Siamo nello stesso luogo di due giorni fa, ma le telecamere sono sparite e l'aria è stranamente silenziosa. Sono spariti anche i protagonisti di questa vicenda, sono andati a casa a riposare. Sul piazzale fuori dalla FIAT resta solo un fuoco abbandonato con il quale i ragazzi si sono scaldati nelle ore notturne. E' rimasto lì, dimenticato, e sembra non volersi spegnere. 

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