martedì 17 gennaio 2012

non siamo tutti sulla stessa barca



Un elemento ricorrente nelle testimonianze che abbiamo raccolto è l'eterogeneità di quello che all'esterno può apparire forse come un fronte unito e compatto. Il "fronte operaio" di Termini Imerese è invece una realtà complessa e frammentata, dove le situazioni e le singole esigenze cambiano da persona a persona.
Se la cosiddetta finestra (che ha concesso a 640 operai il prepensionamento, dando maggiori opportunità di reinserimento lavorativo agli ex-lavoratori di Fiat e dell'indotto) ha rappresentato la soluzione indispensabile per garantire una certa continuità in questo delicato passaggio da Fiat a DR Motor, resta evidente che la situazione non può considerarsi completamente e definitivamente risolta. 
A dimostrare che la realtà è ben più complessa è arrivata di recente la brutta notizia che gli otto interinali di Bienne Sud non rientrano in questa soluzione. Il lavoro, loro, lo hanno perso. C'è da sperare che nel corso degli anni di assestamento di DR Motor il numero delle perdite non sia destinato a salire.
Il mondo dell'informazione, che si è ampiamente occupato dell'argomento almeno nel breve periodo in cui la notizia è stata di attualità, non sempre ha la capacità di rendere le sfaccettature di un fenomeno. Ciò che viene veicolato attraverso i più comuni e diffusi canali d'informazione ha la caratteristica di osservare l'insieme per dare l'idea nel suo complesso, ma poi, come avviene su uno schermo televisivo quando l'occhio trasforma i singoli pixel in un'unica immagine globale, si perdono i dettagli. 
Come dice Michele, la realtà che si cela sotto l'immagine globale è diversa. 
L'impegno che mettiamo nel nostro lavoro, per noi che un pezzo del cammino lo abbiamo percorso insieme ad alcuni lavoratori concentrandoci su alcune delle loro singole storie, punta a tentare di veicolare almeno in parte l'idea della complessità di questa realtà. Restituendo forse un po' di veridicità a un'immagine che, vista globalmente, risulta sfuocata. 

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