Per lui il tempo a venire è carico di aspettative. Michele a giugno si sposerà, e non ci nasconde che per quanto riguarda la stabilità economica e le garanzie lavorative questa scelta non nasce sotto il segno della "certezza" .
- Se non credessi nel futuro e nel fatto che ne siamo artefici in prima persona, non avrei certo deciso di sposarmi. - ci racconta. - Non ho la sicurezza di poter offrire una stabilità economica a mia moglie e mantenere i figli che eventualmente avremo, ma sento che devo credere nelle possibilità che ci verranno offerte. - conclude.
- Il problema di Termini è molto più complesso di come appare all'esterno - ci spiega - e se la fetta principale dei dipendenti Fiat è ora soddisfatta dalla vertenza, il mondo dell'indotto e delle ditte esterne (un numero elevato di lavoratori) resta privo di garanzie. Quest'idea non viene veicolata dai media e dall'opinione pubblica per i quali il problema qui a Termini è del tutto risolto. -
Nonostante le criticità, Michele non ha dubbi: il cambiamento che i lavoratori di Termini Imerese stanno subendo deve essere colto come un'occasione per rinascere. Il livello qualitativo delle auto prodotte a Termini è un punto d'orgoglio e una riprova di eccellenza; l'arrivo di DR Motor rappresenta la sfida grazie alla quale si può cambiare, magari in meglio. Non senza fatica, certo. Michele è dispostissimo a rimboccarsi le maniche lavorando anche più duramente di prima. - Mentre Fiat lascia gradualmente l'Italia, potremmo diventare noi il futuro di questo paese. - dice convinto.
Purtroppo di recente il licenziamento degli interinali di Bienne Sud è stata una pessima notizia che ha colpito tutti. Ma per chi resta ancora "in gioco" è indispensabile impiegare tutte le forze per tentare di ricominciare. Si tratta di offrire una nuova chance non solo alla città, ma a una buona parte della Sicilia.
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