Qualche giorno fa Salvatore ci ha portati nella palestra dove pratica la lotta. Fino a quattro anni fa si allenava tutti i giorni. Poi, dopo essere stato assunto alla Bienne Sud (azienda dell'indotto Fiat), ha diradato gli allenamenti. - Tornando tardi dal lavoro si è troppo stanchi per allenarsi la sera. Però ora che sono fermo credo che riprenderò a praticare questo sport che mi ha dato tanto. Grazie alla lotta ho imparato a sacrificarmi e a non arrendermi alle difficoltà. - ci dice ricordando con orgoglio le diete ferree che ha dovuto seguire pur di rientrare in una determinata categoria di peso e l'impegno che ha messo negli allenamenti per anni ogni giorno.
Salvo Rinella, maestro di Salvatore (oro olimpico nel 2004), ci racconta che quasi tutti gli operai di Termini Imerese, e in particolare quelli dell'indotto, hanno praticato la lotta libera. Mi chiedo se un tempo per gli operai la palestra fosse un luogo in cui vivere e maturare, in un contesto diverso dalla fabbrica, un senso di comune appartenenza.
Assistere all'allenamento è un'esperienza speciale. Soprattutto nel lavoro a coppie è evidente un'interazione fisica che, oltre a costituire una totale forma di collaborazione, è anche premurosa cura per l'altro. Anche il combattimento mostra in ogni momento la forma massima di rispetto per l'avversario. Per me, inesperta di discipline del genere, tutto ciò è una scoperta.
Salvatore si fa riprendere durante un combattimento. Alla fine la vittoria è sua, nonostante arrivi a sentirsi male verso la fine dell'incontro. E' fuori allenamento, ma è contento di non aver dimenticato come si lotta.
Lunedì, durante l'ultima assemblea, Salvatore riceve la notizia che, se per gli operai Fiat e per gran parte dell'indotto l'accordo risponde sufficientemente alle loro richieste, per gli otto interinali di Bienne Sud dal 31 dicembre la cassa integrazione viene sospesa. Se ne ridiscuterà a marzo.
Ancora una volta mi ritrovo a constatare come per un'intera generazione oggi le condizioni di lavoro siano più difficili e ingiuste rispetto a quelle di chi ha iniziato a lavorare in altri tempi. Dopo quattro anni di lavoro Salvatore, 32 anni, è ancora un lavoratore a tempo determinato e ora non ha nessuna tutela. Analoga alla sua è la situazione di Calogero, 28 anni, otto anni di lavoro in Bienne Sud sempre come interinale.
Per loro la lotta non è finita, anche se sono rimasti da soli.
Per loro la lotta non è finita, anche se sono rimasti da soli.
- Salvatore almeno non ha dei figli da mantenere, la sua situazione è meno difficile che per noi padri di famiglia - dice un altro operaio a cui l'accordo garantirà la cassa integrazione già dal 31 dicembre. Purtroppo però tra i lavoratori interinali rimasti per il momento senza tutele ci sono anche padri di famiglia, come Calogero.
Io però mi chiedo se Salvatore debba essere ritenuto più fortunato perché non è in condizioni nemmeno di crearsela, una famiglia. Sarà condannato, come molti altri ragazzi nella stessa situazione e in altre parti d'Italia, a dipendere per sempre dai genitori e a essere considerato un "cocco di mamma", sentendosi anche dire che è più fortunato degli altri?
La lotta continua, ma fuori dalla palestra le regole cambiano. Forse, mi dico, non guasterebbe un po' più di spirito di squadra.
Io però mi chiedo se Salvatore debba essere ritenuto più fortunato perché non è in condizioni nemmeno di crearsela, una famiglia. Sarà condannato, come molti altri ragazzi nella stessa situazione e in altre parti d'Italia, a dipendere per sempre dai genitori e a essere considerato un "cocco di mamma", sentendosi anche dire che è più fortunato degli altri?
La lotta continua, ma fuori dalla palestra le regole cambiano. Forse, mi dico, non guasterebbe un po' più di spirito di squadra.
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